PATOLOGIE SCHILOTICHELa patologia schilotica più conosciuta a livello facciale è la Labioschisi isolata o associata a palatoschisi (labiopalatoschisi) e palatoschisi isolata. Tale patologia dipende da trasmissioni genetiche di tipo differente e complessivamente un bambino su 1.000 presenta lesione schilotica.
Il 30% delle labioschisi (con o senza palatoschisi) e le palatoschisi isolate sono di tipo genetico. Per il restante 70%, in cui si riconosce il ruolo di fattori esterni, si presuppone comunque una predisposizione di tipo genetico; i fattori esogeni responsabili potrebbero essere rappresentati dalla assunzione di farmaci (cortisone), dieta incongrua, infezioni (rosolia e toxoplasmosi), intossicazioni, traumi placentari, radiazioni ionizzanti ed altro. La labioschisi con o senza palatoschisi è più frequente nel sesso maschile, mentre la Palatoschisi isolata è più frequente nel sesso femminile. Questo tipo di malformazione comporta una grave alterazione della morfologia della persona e gravi deficit funzionali a carico della suzione e deglutizione nel neonato e successivamente della fonazione, della masticazione e della respirazione. |
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Molto più rare sono le Schisi cranio-facciali. Il verificarsi di schisi cranio-facciali non è una evenienza frequente ed ha un’incidenza compresa fra l’1.4% ed il 5.1% ogni 100.000 nati vivi.
Ci sono evidenze cliniche che fattori come il virus dell’influenza A2, il protozoo della Toxoplasmosi, disordini metabolici materni, l’esposizione ad agenti teratogeni inclusi gli anticonvulsivi, antimetabolici, agenti alcaloidi, steroidi e farmaci neurolettici possono avere un ruolo fondamentale nell’eziopatogenesi delle schisi cranio-facciali. Le schisi possono manifestarsi unilateralmente o anche bilateralmente, possono essere isolate a carico dei tessuti molli o solamente scheletriche o in alternativa possono presentarsi combinate in varia maniera, assumendo una conformazione ed un quadro malformativo differente da paziente a paziente. |